INTER: LA BATTAGLIA NAVALE DI CRISTOFORO SPALLETTI

24.07.2017 17:24 di  Luca Sartini  Twitter:    vedi letture
INTER: LA BATTAGLIA NAVALE DI CRISTOFORO SPALLETTI

Per chi si stanca facilmente e lucida i trofei in bacheca, arriviamo al dunque: l’Inter è pronta per rivivere un ciclo, importante e vincente. Finalmente (!), merito di Suning, di Spalletti e di Sabatini. E questo lo dicono il mercato, una parte ancora da farsi e le alchimie stellari che chiamano a raccolta. Allarghiamo l’analisi e riscriviamo per i distratti. L’Inter, Pesci Asc. Vergine o Scorpione a seconda delle ipotesi orarie (Milano, 9/03/1908) è un patrimonio dello sport mondiale (Saturno in trigono a Giove Retrogrado) i suoi successi sono raggiunti con la forza e la sopraffina capacità tecnica (Giove in Leo e i tre Pianeti nei Pisces, Sole, Saturno e Mercurio Retrogrado) vive di battaglie-partite epiche e di slanci dei suoi giovani, per questo a tratti è immatura e velleitaria con Venere in Aries e Marte in Taurus): non bastano un tempo e poco più per vincere un incontro, bisogna difendere il territorio fino al fischio finale e con troppi talenti e nessun sacrificio si fa solo caos in campo o si è scontati per gli avversari. E’ una squadra Pesci-Mobile, poco pronosticabile, che ha bisogno di calma, di comprensione e di pugno duro (la Lilith in Leone congiunta a Giove Retrogado), di carezza e di frustino, perché individualista e indisciplinata, mai facile da domare e da indirizzare a una sola faccia per tutto il Campionato, considerando che solo l’equilibrio tra i reparti la fa vincere, bisognosa di maestri sul campo che trascinino i più giovani con l’esempio (il suo Nodo in Cancro opposto a Urano) e il sacrificio (Nettuno Retrogrado), condizionata dall’atmosfera sul campo, nello spogliatoio, tra i dirigenti, tragica e piagnucolosa quando le cose vanno male e iper critica scelleratamente (il lato ombra Vergine), insidiata da troppi pareri inutili e spesso nell’occhio del ciclone giornalistico (la Luna congiunta a Plutone nei Gemelli) e dei tifosi mai contenti “narcisisticamente” (innamorati di un modello di perfezione ideale che esiste solo nella loro testa) ma reattiva, sorprendente, “veneziana” e nervosa, di belle triangolazioni e geometrie, che ha bisogno di concentrazione continua e d’intensità feroce per sopravvivere al destino, territoriale più del Milan e femmina, oltreché maschia (il suo Marte in Taurus) nel senso che i giocatori, con spirito di chioccia dovrebbero seguirsi, raddoppiare le forze e coprire il campo, a zona e a uomo, curandosi l’uno dell’altro, sapendo stare alle spalle in seconda battuta, ostinata nel vincere come nel perdersi e simbolicamente più di altre attaccata alla bandiera. Il Milan Arcitens e la Juve Scorpio sono i suoi nemici perfetti. Qualche Italiano in più in campo, secondo tradizione le farebbe solo bene per il gruppo da costruire che ha bisogno delle nostre radici e del nostro sentire. L’Inter è internazionale nel nome e nostrana nel vivere la calciasticità perché radicata a sensibilità italiane. Le fondamenta migliori? I giocatori Virgo, Caper, Taurus e Cancer, in prima battuta. Quelli adatti al Campionato italiano che è molto insidioso, quelli rodati. Un’équipe all’olandese come gioco, intendiamoci, non di allenatori olandesi improvvisati alla Taurus Frank de Boer, che talora vince non solo con il bel gioco ma anche in modo sparagnino e catenacciaro, attenta alla salute dei giocatori e alla loro preparazione atletica (la Virgo di contrappasso e Cheiron in Acquario). Non erano grandi bandiere del suo passato, Mazzola e Bonimba (Scorpio), Beccalossi (Toro) e Altobelli (Sagittario) o Corso (Vergine)? Una squadra insomma che non ama rischi inutili e che dovrebbe andare in testa subito, per poi caricarsi gonfiando i polmoni. Le squadre Pesci (pensiamo al Liverpool per esempio) sono cavalli pazzi, purosangue senza fantino, che quando lo trovano fanno faville, immature e sagge allo stesso tempo. Che affinità hanno Vittorio Pozzo (Torino, 2/03/1886), Giovanni Trapattoni (Cusano Milanino, 17 marzo 1939) e Luciano Spalletti (Certaldo, 7 marzo 1959, probabile Ascendente Sagittario)? Sono tutti e tre grandi allenatori, capaci di vincere anche all’estero, con il Sole in Pisces che significa metodi originalissimi di vedere il calcio e lo sport in genere, carisma, magia e antenne che sanno trovare il ruolo giusto (anche se poco scontato o razionalmente improbabile) al giocatore affermato e abitudinario. Insegnanti di calcio in primis. Pozzo lo fu col Toro, col Milan e soprattutto con la Nazionale in tempi molto competitivi e avventurosi. Stregoni che sanno fare virtù del poco e valorizzare il tanto. Nessun opinionista, pur bravo, potrebbe anticipare le loro mosse “impossibili” nei momenti decisivi, quando il calcio diventa arte medianica, preghiera e follia. Vi ricordate i commenti e le critiche su Fazio (Pisces) su Rudiger (come prima) su Peres (più di prima Pisces) nella Roma di Spalletti?!? Chi insegnava calcio a chi? La Roma dello scorso anno, squadra di spazi, spettacolare, non debole in difesa ma molto delicata nei suoi meccanismi tipo, a fasi alterne con amnesie per una rosa che si logorava senza alternative, pur avendo perso il Pisces Florenzi, ha fatto un ottimo campionato. E si adattava ai momenti della partita, al gioco dell’avversario, non s’imponeva. Adesso la toricità- territorialità richiesta dall’Inter è fondamentale per Spalletti: le rose-Toro per crescere rigogliose hanno bisogno di attenzioni e di tantissima Acqua (l’Acqua dei Pesci è superiore a quella del Cancro o dello Scorpione), per questo il Trap, Spalletti e Pozzo erano/sono dei contadini abilissimi nell’arare, nel trapiantare-annaffiare il super levigato mondo del Calcio. E che sanno come dominare il cavallo da Palio in generale, la terra e gli Astri. Walter Sabatini non a caso Taurus (2 maggio 1955, Marsciano) coordinatore dell’area tecnica di Suning, direttore sportivo di lungo corso(a lui si deve il lancio del Pesci Nesta) ha una Carta natale che parla chiaro: è preparato, sa rischiare il giusto, non ama le parole di troppo, lavora sotto traccia e scova il talento. Non dimentica chi gli piace e non lo toglie più dall’agendina. Più abile con i giovani ma anche curioso di sperimentare le sue idee con i vecchi. Per ora ha avuto mari tempestosi, non Oceani. Di sicuro non è innamorato di se stesso e dei risultati ottenuti. Uno che ha sempre fame e che serenamente s’accorcia la vita con le sigarette. Anche il Taurus Zeman si toglie lo stress così dalla panchina. Entrambi con il vizio del bel gioco. Walter ha lavorato benissimo con Spalletti e con chi gli ha dato fiducia. Per me un fuoriclasse del mercato internazionale. E’ arrivato alla Prova decisiva della sua carriera, sapendo farsi trovare preparato come non mai. Intanto ha iniziato mettendo a posto i conti dell’Inter. E proseguirà, costruendo un Inter di contenuto e non solo di nome. Spalletti non è da meno. Ridotte le chiacchere a zero, finite le diatribe con e sulla Libra Totti, è anche lui alla prova della Verità, se vuol convincere anche i detrattori, vincendo qualcosa a Milano d’importante: può lasciare un solco indimenticabile con il suo Saturno in Capricorno in trigono con Plutone in Vergine, ha tre anni davanti per farsi amare dai tifosi, vuole generali ambiziosi e combattenti senza paura (Venere in Aries in trigono con Urano in Leo) e soprattutto è nato interista senza saperlo, con le contraddizioni del tifoso tipo. Comunica benissimo con i giocatori e predica il calcio con il sorriso sulle labbra (Luna e Cheiron in Versus e Marte in Gemini). Solo il tradimento l’uccide. O l’incomprensione sul modo di modellare il suo gioco. Per ora gli è arrivato un leone di terra, il Caper Borja Valero (Madrid, 12 gennaio 1985) che non è venuto in gita premio a Milano, giocatore di grandissimo valore, tecnico e umano. Un perfezionista asciutto al servizio della squadra e della giocata più efficace. Può essere l’acquisto più importante della Stagione. E l’arrivo del pazzerello Angel Di Maria, Versus atipico, potrebbe far sognare i tifosi. Suning vuole Stelle già accese per attirare investitori e per vincere subito. E’ certamente un fuoriclasse, non so se indispensabile con i tanti fuoriclasse smarriti l’anno scorso, troppi personaggi in cerca d’Autore. Icardi (Pisces) e Candreva (Pisces) chi non li ricorda l’anno scorso, un po’ spenti e caduti nella rete, forse pescati dallo spleen o dal magone milanese. Più tonni che delfini o pescecani. Per loro anno di rivalsa ma il secondo potrebbe anche andare via con l’arrivo di Angel. Se l’Inter vuole un Futuro con il salto di qualità, il più bello e decisivo, segnatevi questo nome: il calabrese Domenico Berardi Leo (1 agosto 1994, Cariati) che ora è ancora al Sassuolo (squadra Leo) lui sarebbe l’uomo della provvidenza, il talento geniale da ricordare. Il suo tema, quello di un vincente. Un carattere difficile, interista da bambino, calciatore con capacità stellari. Ha tutto per segnare in oro il suo nome nella Storia della grande Inter. La sua Carta natale è come l’inno dell’Inter. L’unica ombra, il trovarsi fuori ruolo, incompreso, poco stimato e aiutato dalla squadra. Con l’Inter supererebbe l’altrove e il provincialismo. Io lo comprerei per fare un Inter memorabile. Perché la Fortuna va aiutata, sempre.