ASTRINTER: Una Storia triste triste, forse con un lieto fine

09.11.2016 00:00 di  Luca Sartini  Twitter:    vedi letture
ASTRINTER: Una Storia triste triste, forse con un lieto fine

L’Inter è una società Pesci, contraddittoria da ogni punto di vista (economico, di squadra, di risultati, dello spogliatoio, dei tifosi, etc.). Una squadra emotiva ed emozionale, di pancia, che ha scritto la Storia del Calcio. Come il Suo segno, è fantasiosa, tecnicamente raffinata, capace di ribaltare ogni risultato, fortunata se non si piange addosso, discontinua, geniale, che lotta a ondate come il mare con la spiaggia. Anche i suoi colori sanno di buio, di cielo, di acqua e di verticalità. Bisogna elevarsi sempre...Se il Calcio nasce come gioco dei piedi, il Segno dei Pesci che governa questa parte del corpo è favorito e baciato dalle circostanze. L’Inter nasce di lunedì, il 9 marzo del 1908. Se leggiamo la sua Carta vediamo che è bambina cioè bisognosa di leader, fuori e dentro il campo, molto legata al clima dello stadio e della tifoseria, ostinata fino al masochismo, capace di imprese eroiche e ansiosa e ansiogena, quando le cose vanno male. In casa deve vincere senza amnesie, se vuole contare nelle classifiche. E senza lo spogliatoio compatto non va da nessuna parte. Moratti Toro è nella sua pelle, debituccio permettendo. Un’altra nobile Pesci, il Liverpool (15 marzo 1892) è ora in testa alla Premier ed è la favorita al successo finale. Mi direte, allora l’astrologia non funziona!… E invece funziona benissimo, l’Inter è sorella del Liverpool e non solo per il brasiliano Gemelli Coutinho “in comune”, non lo sarebbe come città, qui s’invertono le grandezze: per passare le sue difficoltà attuali aveva bisogno di una squadra giovane, arrabbiata, molto reattiva e con tante sfumature tecniche, condotta da un allenatore guerriero che ne facesse un gruppo molto coeso e che facesse diventare le trasferte come se fossero partite casalinghe (la rosa larga del Liverpool è composta da 6 Gemelli, 4 Scorpioni, Arieti e Bilancia, 3 Cancri e Capricorni, 2 Leoni, Tori e Pesci). E lo ha trovato, investendo nel suo futuro immediato, è il Gemelli Jurgen Klopp (Stoccarda 16 giugno 1967) uomo capace di governare la sua famiglia calcistica, sapendo usare la carota e il bastone. Sorriso e pacche d’acciaio. La definizione di questo Liverpool è equilibrio, forza in ogni reparto, gioco senza palla negli spazi(l’Aria del momento…) geometrie continue, cioè quello che richiede la Fortuna di Giove in Bilancia che comanderà l’esito di quest’anno calcistico. Per questo il Leone Conte, pur diventando il beniamino del Chelsea, non so se ce la farà, perché dovrà andare sempre a mille, creando un gioco di superiorità (basteranno il Capricorno Hazard e la Bilancia Diego Costa?!?). Ma ritorniamo all’Inter. La rosa grande, compresi alcuni primavera, è di 6 Acquari, 5 Vergine, 4 Pesci, Gemelli, Capricorno e Tori, 3 Scorpioni, 2 Leoni e Cancri, 1 Bilancia) troppi sognatori che non si aiutano e galli nel pollaio. E poi il geniale Banega, Cancro, deve essere molto aiutato perché lunatico ed emotivo. Non sarà mai il Regista, sarà il Folletto, l’Artista, l’Ispiratore. Senza un allenatore di personalità le ombre diventano montagne e le partite si perdono o pareggiano. L’allenatore di una squadra Pesci dovrebbe essere un mago, un alchimista di istanti, non può sottovalutare nulla, un cambio per lui è una magia, la psicologia di squadra uno schema… Pensiamo all’Ariete Herrera o all’Acquario Murinho. L’Inter esalta e divora i suoi allenatori. Non allenerà combattenti ma talenti cristallini! Frank De Boer Toro (15 maggio 1970, Hoorn Paesi Bassi) non ha dimostrato le sue capacità di uomo tenace e di allenatore puntiglioso. È stato inferiore a se stesso, mi dispiace: l’errore di emarginare l’Acquario Kondogbia (15 febbraio 1993, Nemours FRA) è stato clamoroso e vergognoso, da lì è partita la sua caduta verticale, senza considerare che non ha mai capito lo spogliatoio e le potenzialità reali della squadra. Ha vissuto alla grande la sfida con la Juve scorpionica. Ma sono stati i giocatori a fare il risultato per capacità e orgoglio. Non ne risentirà molto visto che è probabile un suo ingaggio di prestigio dopo questo Campionato. Probabilmente in realtà meno complicate tatticamente della nostra. Ne risentirà il Gemelli Thohir che di calcio ne capisce solo quando entrano in campo i dollaroni. I Cinesi hanno fatto bene a licenziarlo o quasi, mettendolo un po’ in disparte e a fare il cosiddetto casting milanese. Perché sanno gestire l’impresa alla grande, da vicino e da lontano e non amano perdere. Vorrebbero più larghe vedute e meno provincialismo, perché puntano a un marchio globale, speriamo che riescano a farsi lo stadio di proprietà perché l’Inter è convalescente dal punto di vista delle finanze e loro non vogliono rimetterci un Euro. Stefano Pioli, Bilancia (Parma 20 ottobre 1965) è un’ottima scelta, anche se questa squadra non è la sua, soprattutto dal punto di vista agonistico. Vincerà la sfida se riuscirà a rilanciare “i casi” dell’Inter, puntando alla svolta della prossima stagione. Non è carino con i giocatori e questo potrà fare solo bene all’ambiente. Non ha paura degli ultras, benissimo. Non accetta tradimenti o furbizie. Il suo modulo richiede intensità, ranghi serrati e equilibrio tra i reparti. I giocatori dell’Inter sono degli ottimi professionisti, non serve farli passare per degli inetti o svogliati. Hanno bisogno di un Comandante. E di una proprietà che li sappia valorizzare. Anche il Leone Marcellino (14 agosto 1965, Villaviciosa Spagna) era una grande scelta ma con meno esperienza di Pioli. E questo vuol dire che i Cinesi del Suning sanno da chi farsi consigliare. Francesco Guidolin, bravissimo nella realtà che conosce, Bilancia del 7 ottobre 1955 di Castelfranco Veneto, non ha lo stress adatto per l’Inter, tornerà buono per qualche altra squadra italiana in difficoltà che però sappia bene i suoi limiti, parlo della squadra, non di lui. Spero per lui che abbia il risarcimento giusto per le ingiustizie subite (io lo metterei a capo di una scuola di calcio). Reja, altra Bilancia che ama il bel gioco, vive un momento simile… È cambiato il Calcio e lui resta il Signore che è. Presto verrà richiamato in trincea calcistica: troppe squadre importanti hanno bisogno dei suoi consigli di restyling e di volponi diplomatici per parlare con i vecchi e con i nuovi giocatori, cosa che lui fa a spazzi, meglio per me una squadra da formare nell’arco di un triennio con un’idea di meta e di gioco ben chiara. Ultimo esaminato, Gianfranco Zola, Cancro, 5 luglio 1966 Oliena, è un allenatore dal grande spessore umano, farebbe bene col Napoli, la Samp, la Juve, il Pescara, per esempio ma vedo ottimamente occupate le loro panchine (anche quella di Oddo, Gemelli preparatissimo). Per questo mi sovviene: ma chi te lo fa fare?!? (forse la Venere gemellare un po’strizzata now) e poi non ha da prendersi delle rivincite in Inghilterra?.